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VEDERE E ACCOGLIERE
per poi poter perdonare, accettare, amare.
Passaggi che ci portano verso la presenza, la gioia, il piacere di vivere.
DOMENICA 23 febbraio 2025
Gli incontri si svolgono dalle 9:30 alle 18:30, con arrivo alle 9:00
nella "Casa di Elena" che da anni ospita i nostri seminari, nella quiete del paese di Verteneglio, nel territorio dell'Istria croata.
APERTO A TUTTI DONNE E UOMINI!
Il gruppo si attiva con un minimo di 8 partecipanti.
Pranzo in condivisione
Contributo per la giornata 80€
RENDIAMO DISPONIBILI:
Ancora 1 borsa di studio a coprire metà dell’importo.
Abbiamo stabilito come unico criterio ufficiale l'ordine cronologico di arrivo delle richieste, scegliendo di non entrare nel merito.
Per richiederla contattaci!
Un seminario dedicato alle costellazioni ad orientamento gestaltico e aperto a tutti, donne e uomini.
Attraverso lo strumento delle costellazioni familiari, ci connetteremo a noi stessi, in ascolto e osservazione silenziosa di quello che viene chiamato campo morfico e, in seguito, grazie al gruppo potremo fenomenologicamente dare una "forma" alla sua rappresentazione.
Vedere e Accogliere porta consapevolezza e la consapevolezza ci aiuta a spezzare i circoli viziosi in cui a volte siamo intrappolati.
Chi lo desidera rappresenterà un evento che non gli torna, una situazione che non gli è chiara, una ripetizione di eventi, una domanda che non trova risposta.
Da questa rappresentazione possono emergere, suggerimenti, messaggi, pensieri, immagini, memorie utili da "spendere" poi nelle nostre vite, per trasformare, situazioni, abitudini, comportamenti e spezzare appunto circoli viziosi.
Accompagna:
Luisa Negrini, gestalt counsellor dal 2003, facilitatrice in costellazioni familiari secondo il metodo di Bert Hellinger dal 2005.
L'INTENTO DI QUESTO LABORATORIO È:
osservare come stiamo nella relazione con noi stessi e con gli altri quando ci accorgiamo che qualcosa ha ormai fatto il suo tempo.
osservare la nostra storia familiare alla ricerca di possibili correlazioni.
sperimentare un movimento nuovo, anche piccolo.
GLI STRUMENTI CHE UTILIZZEREMO SONO:
l'ascolto di sé e la condivisione in cerchio.
pratiche di respirazione, visualizzazione, radicamento e contatto con i sensi.
costellazioni familiari.
tecniche di gestalt counseling.
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La vista verso il mare ad ovest, dalla finestra della sala in cui lavoriamo…
Consapevolezza, nuovo orientamento, forza e leggerezza i doni di questi laboratori.
Rupert Sheldrake, biologo e saggista britannico, nei suoi scritti: A New Science of Life (1981) e The Presence of the Past (1988), elabora la teoria dei campi morfogenetici e individua la presenza di una forza invisibile nel sistema che non è identificata con uno dei suoi componenti, ma col sistema stesso. Eppure, questo "campo morfico", responsabile dell'organizzazione, della struttura e della forma del sistema, ha una sua memoria, determinata dal contributo di ciascun membro.
Il che significa che ognuno di noi ha la possibilità di contribuire al cambiamento dell’intero sistema.
Le Costellazioni Familiari sono un metodo fenomenologico di presa di coscienza e risoluzione di molte delle problematiche della nostra vita.
Un metodo che consente di rappresentare un quadro della propria famiglia, scegliendo un rappresentante per ciascuno dei vari familiari, e uno anche per se stessi, nel gruppo di persone presenti o utilizzando un immagine interiore, un oggetto, uno spazio.. vedere, accogliere, accettare, ringraziare e curare così ferite del passato.
Il metodo è stato spiegato, messo a punto e portato nel nostro mondo da Bert Hellinger ma come dice lui, “Ho incontrato le costellazioni familiari perché le costellazioni familiari esistevano già prima di me.”
Come tutte le mappe che funzionano, le costellazioni familiari, sono il frutto di decenni di ricerca fatta sul campo da una moltitudine di persone e sono una continua alchimia.
Le costellazioni, come la fenomenologia, hanno da più parti radici nella saggezza ancestrale dell’umanità e, per quanto riguarda l’esperienza di Hellinger, quella del popolo africano degli Zulù.
Quello che per i popoli nativi della terra è ovvio, per noi occidentali ha avuto bisogno di essere dimostrato con una teoria, considerata comunque a tutt’oggi pseudoscientifica e quindi poco credibile.
Per i nativi della terra, quelli la cui cultura ancestrale è riuscita a preservarsi ed è ancora fortemente collegata alla natura, noi esseri umani siamo tutti collegati, in qualche modo fratelli e sorelle a loro volta collegati, attraverso la coscienza, con gli altri regni di questo pianeta, i minerali, le piante e gli animali.
Per loro esiste naturalmente una gerarchia, un ordine primordiale che da la precedenza a chi è venuto prima rispetto a chi è venuto dopo, e “un’anima della famiglia” che veglia su tutti i suoi membri.
Ogni membro familiare senza saperlo è influenzato da chi è venuto prima di lui e dal suo destino.
Da questo punto di vista, quando nella nostra vita si manifesta una problematica ricorrente o particolarmente dolorosa, è probabile che stiamo “ricordando” il destino di qualcuno che è stato escluso, dimenticato, disprezzato o che ha avuto una storia particolarmente tragica.
Rappresentando il quadro della propria famiglia, rispetto ad una particolare problematica possiamo vedere, accogliere, ed in qualche modo curare quella ferita che appartiene al passato e ci impedisce di andare nella nostra vita ed essere felici.
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